I PRIMI 100 GIORNI

di Andrea Milano

100 giorni sono solitamente un periodo congruo per effettuare una valutazione oggettiva delle attività svolte, fare il punto della situazione e decidere in che direzione muoversi per il futuro.
Questi sono stati i nostri primi 100 giorni.

MONDIALI WMMAF
Rientriamo in palestra il primo agosto dopo 3 settimane scarse di riposo totale, il primo obbiettivo sono i 2 collegiali (il primo di selezione ed il secondo di rifinitura) per la formazione della nazionale italiana in vista dei campionati mondiali WMMAF in Ucraina, il lavoro fila liscio, Marta e Tiziano rispondono bene alla preparazione tanto che al collegiale di selezione entrambi si guadagnano il posto in nazionale.
Nelle settimane successive purtroppo Tiziano, a causa di inconciliabili impegni dovuti alla preparazione della tesi di laurea, è costretto a rinunciare alla maglia azzurra.
Una scelta sofferta, un mancato successo sportivo che però porta a due grandi successi, uno accademico ed uno professionale, una brillante discussione della tesi di laurea in scienze motorie su uno studio riguardante l'allenamento in ipossia e l'entrata a far parte dello staff della SNAP Alternative Fitness, la struttura dove ha sede la Tribe Jiu-Jitsu Parma, dove segue i programmi di allenamento funzionale e d'insegnamento del jiu-jitsu brasiliano ai bambini.
Nel frattempo Marta continua la sua preparazione, le settimane passano, macina allenamenti su allenamenti anche sobbarcandosi diversi chilometri pur di trovare degli sparring adatti al suo peso, e si presenta in forma all'appuntamento iridato.
Arrivati in Ucraina gli accoppiamenti non sono chiari, Marta dovrebbe combattere nella -50kg ma viene inserita nella categoria superiore per mancanza di avversarie, in semifinale trova un'atleta di casa che era visibilmente oltre il peso di categoria, dopo un primo scambio l'ucraina assesta due potenti ganci, Marta accusa il colpo ma prontamente attacca le gambe dell'avversaria portandola a terra, da dentro la sua guardia prova ad iniziare un'azione di ground & pound ma l'arbitro ferma e fa' rialzare.
La decisione inspiegabile riporta il match in piedi, Marta tenta ancora una proiezione ma stavolta l'avversaria difende bene portandosi in posizione di controllo ed iniziando a lavorare per una leva al braccio, Marta riesce in un primo tentativo di difesa ma l'ucraina forza la sua resistenza e la costringe alla resa.
Guardando al medagliere risulta oro nella -50kg, sul campo sarebbe bronzo della -55kg, ma cosa porta a casa davvero Marta?
Marta porta casa una prima esperienza internazionale, in un contesto dilettantistico che come è noto non regala nulla a nessuno, specialmente nei paesi dell'est, potrebbe dire di essere campionessa del mondo anche se in cuor suo non ci si sente ma è sicuramente "più" campionessa del mondo di tanti titoli farlocchi disputati a pochi metri da casa, a detta di tutti è stata protagonista di un'ottima prestazione a prescindere dal risultato che con il peso di una maglia azzurra sulle spalle non è facile per nessuno.
Marta mette un altro importante tassello nella sua carriera da atleta e questa è forse la medaglia più importante.


SFC15
Doveva essere l'occasione del mio ultimo incontro di mma, purtroppo nonostante gli sforzi degli organizzatori non è stato possibile trovare un massimo-leggero che accettasse di combattere con un avversario "dall'imponente record" di 2-2, come direbbe Mark Hunt: "keyboard warriors everywhere!!!"  ...pazienza.
Come primo impegno stagionale decidiamo di affrontare il torneo di submission wrestling per fare il punto della preparazione.
Tamara è iscritta nella -50kg femminile, no scusate nella -60kg, no beh aspetta era la -68kg, il risultato è un match a senso unico con un'avversaria di 10kg più pesante, sinceramente non saprei come giudicare la prestazione, però abbiamo portato a casa la medaglia d'oro nella -50kg.
Matteo nella -65kg è una sicurezza, il primo appuntamento dell'anno spara a salve e quest'anno non fa' eccezione, incontro ampiamente alla portata finito nel verso sbagliato.
Tiziano nella -71kg aggredisce il primo avversario alla sua maniera, clinch, proiezione e armlock, poco più di un minuto; nel secondo incontro gestisce bene il lavoro a terra, macina punti, ma ad un minuto dalla fine per una leggerezza lascia che l'avversario vada alla schiena ed è costretto a cedere.
Andrea nella -71kg passa brillantemente il primo turno, lavora bene in clinch, passa alla schiena dell'avversario, controlla, proietta con un ottimo supplex, stabilizza ed inizia a lavorare bene per costruire un'armlock che porta l'avversario a cedere; nel secondo match purtroppo le spalle risentono troppo del lavoro fatto nell'incontro precedente, ci si prova ugualmente ma mancano le forze e il dolore si fa' sempre più forte, sconfitta per abbandono.
Gabriele nella -78kg pesca come primo avversario un buon lottatore di greco-romana, resiste bene ai primi tentativi di proiezione e prova comunque ad attaccare, la tecnica dell'avversario fa' la differenza ma una volta finiti a terra con un buon lavoro di ribaltamento e controllo riesce a recuperare lo svantaggio, a 30 secondi dalla fine entrambi sono in piedi e a pari punti, l'avversario costruisce una buona proiezione che gli vale il punto della vittoria.
Federico nella -79kg è all'esordio nelle competizioni, la tensione dell'esordio, se c'è, la lascia fuori dal tatami, due splendide lotte vinte guadagnano punti e gestendo bene le rimonte degli avversari.
Il terzo match purtroppo è una sconfitta, per tutti, Federico, il suo avversario, l'arbitro ed anche per chi organizza; i due stanno lottando, Federico è schiena a terra, l'avversario da dentro la guardia applica una neck-cranck (can-opener) espressamente vietata, Federico cede per evitare i ben noti danni che una finalizzazione del genere può causare, l'arbitro solo dopo la mia protesta fa' riprendere l'incontro, senza la minima penalità per l'avversario, l'incontro finisce ai punti, ma il risultato non può essere diverso da una sconfitta, per tutti.
Più che spendere parole su quanto successo sarebbe il caso di porsi una domanda: "Davvero vale di più una medaglia da pochi euro che l'incolumità degli atleti?"

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