SFC5 : back to school


Fin dalla sua nascita ho sempre visto lo ShootFighting Championship come una competizione nella quale cercare di migliorarsi ed imparare piuttosto che un territorio nel quale andare a caccia di medaglie.
La mia unica raccomandazione nelle settimane precedenti all'evento è stata quella di viverlo come il primo giorno di scuola e non come la prima interrogazione, vittoria o sconfitta non conta, l'importante è fissare un punto di partenza dal quale lavorare per questa nuova stagione.
Al ritorno da questa trasferta posso ritenermi soddisfatto di diverse cose, la più importante di tutte è quella di essere stato ascoltato, l'approccio mentale di tutti gli atleti è stato quello che avevo chiesto e che spero di vedere anche negli impegni futuri.
Ora come giusto che sia è il caso di spendere due parole per ognuno dei partecipanti.

Francesco (submission grappling)L'unico junior della comitiva, al suo esordio combatte da grande contro i grandi, combatte da infortunato quando altri resterebbero a guardare, la mia impressione è che sarà un brutto cliente per le generazioni future.

Carlalberto (submission grappling)Che sia col gi o senza non conta, l'importante è lottare, ha in testa uno schema ben preciso, metodico, puntiglioso, il succeso degli avversari può arrivare solo dai suoi errori, ma più passa il tempo più questi sono rari.

Tamara (submission grappling)Si presenta sul tatami con due soli mesi di pratica alle spalle, l'unico avversario che trova è l'ansia, sparita quella, resta solo il suo braccio alzato.

Alessandra (shoot boxe)All'esordio contro la prima della classe si mostra all'altezza, non regala nulla, e solo la campanella salva la sua avversaria da una ghigliottina ormai chiusa.

Marco (shoot boxe)L'irruenza alla quale ci ha abituati in palestra probabilmente rimane sul tatami di casa, calmo, attento e preciso, una prova di maturità che fa' ben sperare per il futuro.

Marta (shoot boxe? kick jitsu?)La parola d'ordine è: "datemi qualcosa da menare!", kimono o no, colpi in piedi o anche a terra, per capire in quale disciplina si dovrà combattere ci vuole tutta la giornata tra una categoria povera di iscritti (-50kg) ed avversarie che si ritirano all'ultimo minuto, alla fine combatte regalandoci degli sprawl da manuale su un'avversaria di 10kg più pesante.

Tiziano (shoot boxe)Conferma le sue qualità, tutto quanto passa nel suo spazio vitale si stacca da terra come se intorno a lui vigesse una diversa gravità, un diverso approccio tattico avrebbe maggiormente premiato la sua tecnica da manuale del judo applicato alle MMA.

Gianmarco (shoot boxe)Il lavoro duro paga, lui ne è la prova maggiore, quando un coach si deve limitare a dire: "tranquillo, vai avanti così" ogni commento è superfluo, un unico rammarico, mancava il primo della classe, il "secchione", questo nulla toglie alla sua prestazione, era solo per fargli sentire che l'aria è cambiata, ma chi doveva vedere ha visto e riferirà.

Io personalmente mi sono rimesso in gioco, più per passione e divertimento che per velleità di risultati e carriera, riassumo la mia prestazione nella frase pronunciata dopo 6 lotte da 5 minuti: "il vecchio non molla un cazzo!!!"


Ho volutamente tralasciato i risultati perchè come già detto non erano la mia principale preoccupazione, per chiunque fosse interessato la foto ad inizio articolo dovrebbe essere sufficientemente esplicativa.

ps. ricordate anche che dodici mesi fa' eravamo solo in due.








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